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da giovedí 4 a domenica 7 gennaio 2024
LA RECITA DELLE INDOMABILI
rappresentata dalle Pazze de La Salpétrière,
di Teresa Petrangeli e Patrizia Masi
Regia di Patrizia Masi.
Consulenza psicologica di Chiara Camber.
Costumi di Juliette Bercham.
Acconciature di Cocolemocó.
Grafica di Francesca Visintin.
Con Maddalena Fierro, Antonella Cappucci, Monica Ferzi, Monica Piastra, Antonia Petrangeli, Anna Filippelli,
Erika Ledonne, Andrea Filippelli, Marcello Billi Pizzari, Patrizia Masi.
Prod. Compagnia Teatrale Bolero. Roma.
Parigi. Il famoso ospedale psichiatrico della Salpétrière è pronto ad accogliere la crème de
la crème della società borghese per il Gran Ballo mascherato delle Pazze, come tradizione vuole da fine
Ottocento.
Una follia divina mischiare i sani con le “insane”, che per un anno si sono preparate all‘evento.
Il primo colpo di scena non si fa aspettare: le pazienti dichiarano di voler mettere in scena una recita a soggetto,
chiedendo alla psichiatra di collaborare.
“Questa sera verrà rappresentato l‘ostracismo e l‘assassinio morale di grandi
donne del passato, marchiate a fuoco dalla Storia come oscene, cospiratrici, indemoniate, pazze, assassine,
INDOMABILI”.
La follia con il teatro diventa estensione e metafora dell‘indicibile, dell‘ambiguità della vita e dei sentimenti.
Ma quali sono le Eroine che le internate hanno scelto di interpretare, in cui compenetrarsi fino al punto d‘abbandonare
il copione, per riempire la storie di significati personali?
È proprio dalle ferite più profonde che si trovano gli accordi delle anime affini.
Qualcosa lega la barbona Marianne a Giovanna la Pazza; la ladra Maļa col figlioletto Pierre a Cleopatra e Cesarione; la
sobillatrice Cécile ad Anna Bolena; la prostituta Edith a Lucrezia Borgia; l‘ex soubrette Agatha, che incendiò
lo studio dell‘impresario maiale e sfruttatore, ad Annie Besant, pioniera dei primi grandi scioperi in Inghilterra; Nicole,
che soffoca tra le mura del manicomio, alla piccola fiammiferaia Kate sopravvissuta ai fumi del fosforo giallo.
Malgrado la diversità d‘epoca, d‘ambiente e di carattere, un tratto le accomuna: il talento,
l‘irrequietezza, la passione, la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi.
Donne capaci di giocare con il proprio destino, sollevare poteri, cambiare il corso della Storia, elevare le sorti
dell‘umanità.
SCOMODE e PERICOLOSE.
Vogliono essere ascoltate nella loro verità e, sotto il fuoco dei ricordi, riconsiderate nel valore di esseri umani.
La novità del racconto sta nella costruzione di personaggi antieroici e nello sbriciolamento del dramma per le
improvvise incursioni di dissacrante ironia da vaudeville del Coro della gente comune.
PATRIZIA MASI, dal 1975 lavora in teatro come autrice, attrice e regista.
Ha ideato e curato programmi culturali radiofonici e televisivi, documentari, sceneggiati, commedie, radiodrammi, per cui ha
vinto diversi premi, e scrive soggetti e sceneggiature di corti e lungometraggi.
Socio fondatore della OLP–Organizzazione Lupi Production S.r.l..
È Presidente della Associazione culturale Bolero, per cui produce e realizza spettacoli, eventi, mostre, concerti,
rassegne, premi letterari.
Nel 2003 fonda la Compagnia Teatrale Bolero, di cui è direttore artistico e regista.
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