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MAESTRE D‘ARTE
Il passaggio del sapere artistico tra donne di diverse generazioni
Un incontro con Dacia Maraini sul tema dell‘insegnamento da donna a donne per rispondere a domande come queste:
- – Ma è possibile insegnare a scrivere?
Si possono insegnare almeno delle regole, delle tecniche?
O anche qualcosa di piú: un atteggiamento mentale, un comportamento esistenziale, un atteggiamento
verso la vita (per esempio: la necessità della solitudine per uno scrittore)?
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– E, in generale, c‘è una differenza tra il passaggio di un sapere tra uomo
e uomo, tra uomo e donna o tra donna e donna o donna e uomo?
Esiste un modo di insegnare maschile diverso da quello femminile?
- – Storicamente quali sono state le figure di donne-maestre?
Da Ipazia in poi, quali modelli abbiamo?
- – Quanto incide il rapporto insegnante–allievo nella vita di entrambi?
- – Quanto è importante per una società che non si perda questo genere di rapporto
e che sia un rapporto basato non solo su un passaggio di nozioni ma su un reale passaggio di testimone dell‘attitudine
allo studio, al sapere, all‘arte, tra una generazione e la successiva?
a seguire la mise en espace del testo
IL RONDÓ DEL CAFFÈ RISTORO
di Stefania Porrino
GENERE: commedia
N°. ATTI: 2
N°. SCENE: 7 quadri
DURATA: 1h 4O'
AMBIENTAZIONE: un piccolo paese nella campagna romana
EPOCA: ai giorni d‘oggi
PERSONAGGI: Silvia, Delia, Serenella, il Cameriere, il Vecchio, il Presentatore radiofonico
ARGOMENTO: durante una vacanza estiva, tra i tavolini del Caffè Ristoro, si intrecciano le
storie di tre donne, tre differenti generazioni, con problematiche diverse, ma ciascuna specchio
e complemento dell‘altra e unite dal comune amore per la musica.
Silvia ha studiato composizione ma, dubbiosa sulle proprie capacità e possibilità, ha
per ora abbandonato la sua maggiore aspirazione e dà lezioni di solfeggio a Serenella, una
ragazzina timida e impacciata che si prepara a superare il suo primo esame di musica.
L‘arrivo di Delia, compositrice di successo, rimette in discussione l‘incerto equilibrio
di Silvia che nella musicista affermata cerca un modello e uno stimolo a ritrovare le proprie
aspirazioni e capacità.
Tra le tre donne si instaura quindi un difficile rapporto di insegnamento/apprendimento che culmina
con la partenza di Delia, il superamento dell‘esame di Serenella e la comprensione da parte
di Silvia dell‘insegnamento che Delia ha voluto darle: ciascuno è il solo vero maestro
di se stesso.
Il percorso interiore di Silvia si realizza scenicamente attraverso l‘uso di flash back (a
volte solo sonori, altre volte anche visivi) che fanno rivivere, intrecciati al presente, ricordi e
situazioni sia di un passato lontano (infanzia e adolescenza) sia di quello appena trascorso in scena.
In quest‘ultimo caso lo spettatore rivede azioni già viste poco prima in scena ma che
nella ripetizione rivelano, come sotto una lente di ingrandimento, l‘importanza che Silvia
stessa dà a certi particolari discorsi o situazioni.
PUBBLICAZIONE: in Collana Inediti Siad, Editori e Associati, Roma, 1992.
PREMI: 3° Premio “Anticoli Corrado” 1984 e Segnalazione Concorso I.D.I. 1984
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