Teatro di Documenti

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TEATRO DI DOCUMENTI - v. Nicola Zabaglia, 42 – Roma
tel.  06 455 485 78 – 328.8475891

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FESTA DELLA POESIA 2022

Dopo due anni in cui il Premio Poesia e Teatro si è celebrato a distanza, finalmente la terza edizione del Premio si concluderà con la Festa della Poesia al Teatro di Documenti domenica 20 marzo alle ore 16.
L‘attenuarsi della pandemia ha purtroppo lasciato la scena a eventi ancora pił terribili e che mai avremmo immaginato.
La poesia serva di consolazione e per rimanere umani.
Ringraziamo tutti i poeti che hanno condiviso con noi le loro liriche, i giurati per il loro impegno, gli attori che leggeranno
le poesie, i giovani artisti che le interpreteranno.


Premio Poesia e Teatro 2022

2° PREMIO

A mia madre        Valerio Di Paolo



Ora te ne stai lí, con un chiodo fitto nell‘assenza.
Sorda, ali dolenti in grembo e gli occhi altrove.
Brancoli a volte come una rondine stordita
cercando in terra un cielo che non c‘è.
Rimani lí, nella stazione di ogni giorno. . .
passano i tuoi sogni e mai nessuno scende.
Solo, sulla banchina opposta, un uomo senza volto
ti rammenta il peso delle ombre.

Ma io ti vedo ancora
dalle finestre spalancate al giorno guardarmi ridente in viso
come solo fanno i girasoli,
e nemmeno nei giorni bui dalle finestre chiuse
hai messo misura alle tue ali.
Ti ricordo regina con canovaccio e conca
guardare solo avanti
mentre piccoli paggi reggevano impazienti
lo strascico di una vestaglietta sdrucita
ma di colori piena.
I sogni della farina cullavi nelle mani
e nei risvegli il pane era pane e il giorno, un giorno
. . .e quelle infinite estati che celavano sorrisi
nelle fette fresche di un cocomero tagliato. . .
Ora vorresti solo che dall‘ultimo tuo sogno,
impolverate, nell‘azzurro di una vecchia tuta,
scendessero leggere le sue mani
a farsi focolare delle tue
narrandoti di nuovo la bella fiaba che sei stata.
Forse il tempo per raccontarla sarà poco,
un infinito non basterà, ne serviranno due.

Quando infine indosserai le scarpe nuove,
quelle con cui nessuno torna,
io terró in tasca il filo reciso a un aquilone
e avró negli occhi amati
i colori antichi di una rondine volata.




     

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